Balconi aggettanti: non sono parti comuni

Quando si parla di manutenzione dei balconi, spesso nascono dubbi su chi debba sostenere le spese: il singolo proprietario o il condominio? Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 25192 del 15 settembre 2025) offre l’occasione per fare chiarezza su un tema molto ricorrente nella vita condominiale.

La Cassazione ha ribadito un principio ormai consolidato: i balconi aggettanti, cioè quelli che sporgono dalla facciata e non sono incassati nel corpo dell’edificio, sono parti di proprietà esclusiva del singolo appartamento. Non  rientrano quindi tra le parti comuni indicate all’art. 1117 c.c., perché non sono strutturalmente necessari alla stabilità dell’edificio e non sono destinati all’uso o al servizio dell’intero condominio.Questo significa che le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria del balcone (soletta, parapetto, pavimentazione ecc.) spettano al proprietario dell’unità immobiliare.

Quando i rivestimenti diventano parti comuni?Diverso è il discorso per alcuni elementi estetici. Secondo la giurisprudenza, i rivestimenti del parapetto o della parte inferiore della soletta possono essere considerati parti comuni quando: svolgono una prevalente funzione estetica per l’intero edificio e contribuiscono all’armonia e all’aspetto della facciata. In questi casi, tali elementi vengono considerati decorazioni comuni e quindi la spesa per la loro manutenzione ricade sul condominio, secondo i criteri di riparto previsti dalla legge.

La Cassazione lo aveva già chiarito con la sentenza n. 4909/2020 e lo conferma anche oggi.

Perché questa distinzione è importante?Perché durante lavori di manutenzione, soprattutto se deliberati in maniera unitaria dall’assemblea, è fondamentale distinguere ciò che è privato da ciò che è comune, per ripartire correttamente i costi ed evitare contestazioni.

Hai bisogno di amministratori che risolvono davvero? Chiamaci