Negli ultimi anni, soprattutto nelle metropoli come Roma e Milano, si è diffusa l'usanza di mettere a disposizione stanze o interi appartamenti in affitto per brevi periodi. Questa pratica ha trasformato alcuni complessi condominiali in vere e proprie strutture ricettive, ascrivibili al concetto di bed and breakfast. Tuttavia, non sempre tale evoluzione è stata accolta positivamente dagli altri condomini, i quali esprimono preoccupazioni in merito alla sicurezza e alla quiete dell'edificio.
Qualora si preveda di destinare l'unità abitativa a un affitto a breve termine, è fondamentale rispettare rigorose normative al fine di garantire il rispetto delle altre parti condominiali e preservare il bene comune. In primis, è essenziale comunicare ufficialmente al condominio l'intenzione di adibire la proprietà a locazione temporanea.
Oltre a ciò, è imprescindibile osservare le disposizioni di sicurezza condominiale, rispettando il numero massimo di occupanti consentito nell'unità immobiliare. Altrettanto cruciale è mantenere la proprietà in condizioni ottimali al fine di prevenire danni o disturbi agli altri condomini, con la consapevolezza che la responsabilità per eventuali danneggiamenti causati dagli ospiti ricade sul proprietario.
L'impiego dell'abitazione per affitti brevi è consentito, a meno di specifiche clausole presenti nel regolamento condominiale. Alcuni condomini possono vietare esplicitamente usi diversi da quello abitativo, con l'obiettivo di evitare un accesso incontrollabile da parte di estranei.
Nel caso di violazioni del regolamento condominiale, sono previsti provvedimenti sanzionatori quali richiami verbali, ammonizioni scritte, sanzioni pecuniarie e, in situazioni più gravi, azioni legali con richieste di risarcimento danni e sospensione dell'attività.
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